La fame nervosa
5 Agosto 2010 | AlimentazioneFame nervosa oppure attacchi di fame sono solo alcuni dei modi per descrivere la sensazione di fame che ci “colpisce” all’improvviso e che ci fa mangiare qualsiasi cosa. Il cibo non viene gustato ma divorato, tenendo conto più della quantità che della qualità.
Ma quando è fame vera? Quando è un impulso più psicologico-emotivo?
Gli attacchi di fame posso essere scatenati da diverse cause come: un pasto principale saltato, esagerata attività fisica ma…
…spesso la fame nervosa è legata a ciò che proviamo in quel momento…Noia? Rabbia? Tristezza? Ansia?…
Ci sono diversi stati emotivi, che possono portarci ad aprire il frigorifero e mangiare ciò che capita…facciamo pace con il cibo e cerchiamo di capire quale emozione vogliamo sedare spiluccando qua e là. Non è mangiando in modo incontrollato che risolviamo il problema o il sentimento che ci affligge. Impariamo ad ascoltare di nuovo ciò che ci dice il nostro corpo.
Ma quante “fami”ci sono?
La fame per noia: il cibo diventa un’ occasione per staccare da un attività monotona e pesante.
La fame per rabbia: in questo caso sono la rabbia, il rancore, le frustrazioni che non possiamo o riusciamo ad esprimere che ci inducono in tentazione. Il cibo diventa un mezzo per placare queste emozioni.
La fame per mancanza: i sentimenti di base che caratterizzano questo tipo di fame sono l’insoddisfazione e la timidezza. Il cibo diventa un po’ come un amico di una vita solitaria, un compagno che non giudica, non pretende nulla e soprattutto è sempre a disposizione.
La fame per ansia: in questo caso, ad indurci in tentazione sono le preoccupazioni per il futuro, o per un importante compito da portare a termine, oppure un esame…tutti eventi che scatenano in noi paure e ansie che solo il cibo sembra riuscire a placare, una “pozione magica” in grado di tranquillizzarci immediatamente e senza sforzi.
La fame per tristezza: questa fame è caratterizzata dal “cibo che ci consola”. Può essere scatenata dopo un evento triste, una perdita, una delusione…In questo caso ciò che si predilige sono i dolci, il cibo consolatorio per eccellenza, e inoltre hanno il potere di ricordarci le vecchie e care consolazioni materne.